venerdì 2 maggio 2014

il tuo cammino, un passo e un nuovo viaggio




Un giorno improvvisamente ti  alzi, riprendi  tutte le tue cose sparse qua e là a terra e cominci a camminare. Non sai dove andrai, che cosa accadrà domani. Intanto pensi a quello che sta accadendo oggi, e a cosa puoi fare ogni istante per rendere questo giorno migliore. No, non hai visto la luce, tutt’altro: ogni passo è più importante e faticoso del precedente. E’ come  quando dovevi imparare ad andare in bicicletta, a stare sui tacchi in modo naturale, oppure a guidare senza che le tue mani grondassero sul volante per l’ansia. I passi sono più che altro stasi. E’ un movimento da ferma. Ogni volta che impedisci coscientemente a te stessa di compiere un’azione autodistruttiva o semplicemente inutile ed anziché agire con la forza della pancia, resti ferma, hai fatto un passo verso te stessa. Il futuro è solo una parola, perché non puoi controllare l’evolversi degli eventi, ma puoi adattarti ad essi, rendendoli più inclini e favorevoli. Non puoi cambiare cose e persone che non vogliono cambiare, ma puoi scegliere chi e cosa vuoi accanto a te, per camminare meglio.
E della tua ansia, di quei moti impetuosi che ti spezzano il respiro e ti gelano il petto, non so più che farmene. Hai delle grandi responsabilità, non verso le aspettative degli altri o verso ciò che la società ti impone come giusto. Ma verso te stessa e verso il tuo percorso. Perché puoi cadere, ma devi saper rialzarti ancora ed ancora, ed hai bisogno di gambe forti  e allenate. Non puoi  attendere le mani tese che poi richiedono sempre qualcosa in cambio; le mani degli altri non sempre hanno una buona presa; non puoi fidarti di una mano vacillante o subdola. Non puoi determinare eventi che non dipendono da te. Ma puoi  controllare ciò che dipende da te, che sei Tu.
Sei  preoccupata? Naturale,  ma poi ti domandi: “di cosa?” E le preoccupazioni, sono solo calcoli di probabilità su eventi che neppure si sono avverati. E i calcoli, non sono mai stati il tuo forte. Allora, dimentica questa parola, preoccupazione, e continua a camminare, esplorando il terreno prima con un piede, poi con un altro, giorno dopo giorno, dopo giorno........

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