martedì 29 aprile 2014

Uomo col mestruo, io NON ti salverò!



Uomini col mestruo, uomini col mestruo tanti come se piovesse. Uomini fatti di dubbi ed angosce, di tanti silenzi che nascondono turbamenti mentali. E invece no, sono solo capricci di un uomo senza età coccolato troppo da Mammà. Chi sono gli uomini col mestruo? Sono quelli che non sanno neanche loro cosa e chi vogliono, che innescano però alle malcapitate dubbi su dubbi. Perché non si tratta di idioti, affatto. L'uomo col mestruo è l'uomo mentale, introverso, assalito da mille quesiti in attesa di risposta, che poco condivide e che, se mai lo fa, ti vengono esposti neanche si trattasse del segreto di Fatima ancora non rivelato . L'uomo col mestruo è altalenante, oggi per lui sei Gisele Bundchen, la Madonna madre dei suoi figli, domani sei Mariangela, la figlia di Fantozzi. E lui non comprende come potrà portare avanti il peso di te, di lui, del mondo e di voi, che non sa neanche se siete pluralità o un evolversi o un qualcosa, tipo il Didò dei bambini. Si chiede cosa mai sia questa insoddisfazione, che lo porta ad essere anche un po' artista, ad eccellere in qualche arte o nella sua professione, qualunque essa sia. A volte è minacciato dalla semplicità di un pensiero che gli viene esposto, molto spesso vorrebbe essere salvato, ma da cosa nessuno lo sa.
Sono ovunque gli uomini col mestruo e possono essere chiunque: anche Chris Martin è un uomo col mestruo e per le sue "paturnie emotive" s'è giocato la bella Gwyneth Paltrow. Su Vanity Fair si fa riferimento ad una sua intervista rilasciata alla Bbc Radio 1, nella quale lo stesso afferma di avere una serie di problemi interiori irrisolti, che non gli hanno permesso di apprezzare la bellezza della persona che aveva accanto. Ci sono due elementi da sottolineare qui: il primo, è che il povero Chris ammette i suoi limiti, e questo gli fa onore (ma un uomo che scrive parole come "Come up to meet you, tell you I’m sorry,You don’t know how lovely you are, I had to find you, tell you I need you,Tell you I set you apart" è capace anche di considerare il suo errore ed i suoi limiti emotivi!) il secondo, è che di fronte a lei che definisce la fine della storia un "consapevole distaccamento", si possono solo alzare le braccia e pensare " ah, quindi ti eri rotta consapevolmente le palle". Ma torniamo a noi; perché non sono tutte anime nobili come Chris, ci sono anche i comuni ordinari esseri. Ieri ad esempio, mi sono imbattuta negli ultimi trenta minuti di diretta del Grande Fratello, dedicati alle eliminazioni dei fantocci in gara. E uno di questi, del quale non ricordo e non voglio sapere il nome, mi ha risvegliata dalla fase rem con un pensiero "ecco, ecco un altro uomo col mestruo!". Perché questo tizio, che aveva una storia con una concorrente, dapprima manifestava entusiasmo e coinvolgimento, dicendo che la ragazza era e poteva essere "la donna ideale, dallo sguardo che ti conquista e che ti scioglie.." e poi, improvvisamente, era colto da inspiegabili dubbi ed angosce che lo portavano a silenzi, sospiri ed atti di scostanza lasciando lei a guardarlo, con gli occhi pieni di lacrime, in silenzio, senza alcuna spiegazione logica oltre ai "Non so, non credo..." . La situazione si concludeva tra le lacrime di lei, che per fortuna è stata eliminata e le lacrime di lui quando l'ha vista uscire, quando ha compreso che non aveva più, probabilmente, qualcuno sul quale poter canalizzare le proprie inquietudini.
Ma ce ne sono tanti, come detto sin dall'inizio, di uomini che ti fanno rimpiangere un cavernicolo perché almeno quello sceglie e agisce. Diffidate, diffidate sempre e non abbiate mai la presunzione di tirare fuori dalla borsa il mantello dell'eroina che corre al motto di "Io ti salverò!"
 
Si salva da solo, chi si vuole salvare! 

mercoledì 23 aprile 2014

dall'amico di letto al vulnerabile umorale: evoluzioni dell' homo "poco sapiens"







Correva l'anno 2012, correva il tempo in cui la prima esperienza di blog condiviso prendeva forma e correva soprattutto l'anno dell'amico di letto e di tante altre tipologie che da lì a poco, avrei  avuto il "piacere" di incontrare. Vorrei riproporvi alcuni passi di quel post, a mio avviso sempre attualissimo.


Amico di letto: dove comincia e dove finisce, se finisce? Il caso vuole che la sindrome da amico/a di letto è più frequente che mai, da che mondo e mondo. Vorrei semplicemente lasciare uno spazio di confronto su questo termine, perché i confini da tracciare per non sfociare nel solito amore non corrisposto, sono molto delicati, ma vanno rispettati attentamente. Personalmente, ho individuato alcune tipologie, ma vi prego di collaborare alla ricerca, forse riusciremo a capire se il cosiddetto “trombamico/a” quella categoria citata più volte dall’amatore Fabio Volo, può essere scandita da alcuni particolari tali da permetterci di stare al gioco, o di scartare elegantemente la proposta, esplicita od implicita.
Prima di elencarvi alcune tipologie, sottolineo che essere amici di letto prevede una reciproca consapevolezza delle parti, anche se le femminucce faticano dopo qualche tempo a rispettare le TRE SACRE REGOLE:
regola n.1 : non abbiamo un patto di esclusività, ma reciproco rispetto
regola n.2: agiamo secondo desiderio e non secondo dovere
regola n.3: nessun vincolo, nessuna possessività


Analizziamo adesso i diversi soggetti tendenti, come già spiegato, in forme esplicite od implicite all’amicizia di letto:


IO MI VOGLIO DIVERTIRE Il soggetto in questione la cui età anagrafica è solo un dettaglio stampato sui propri documenti, è dedito al culto del divertimento. Fate parte anche voi del divertimento, ma ad una debita distanza, non dovete essere contagiose, non dovete essere un impegno. Ottimo, se utilizzato dalla controparte come spunto per il solo divertimento.
NON VOGLIO IMPEGNARMI, NON SONO PRONTO Categoria subdola, potrebbe anche non rientrare nella lista. Instabile psicologicamente, alternerà alle 3 sacre regole momenti in cui vi sentirete “coppia che sta nascendo” con costanti sbalzi, le cui alternanze non hanno tempo stabilito, se non quello del vostro esaurimento prossimo.
VIVIAMO/CI
Indefinito, passerei oltre. E’ alla scoperta di tutto e di tutti, senza scopo, se non quello di trovare sempre nuovi stimoli. Inattendibile, perché neppure coincide con le tre leggi. Da provare, ma indigesto.
SALTUARIAMENTE TROVIAMOCI
A prova di orologio e con scadenze, senza troppe aspettative future. Forse il migliore, se saputo gestire e se il cuore non comincia a bussare. Consigliabile durante gli status mentali positivi, mai in fasi depressive/malinconiche perché può condurre a confusioni gravi.
Analizzate le regole, alcune tipologie, resta un ultimo punto da affrontare: quanto ha a che fare tutto questo con l’amore? Qualcosa o niente? Si parla solo di attrazione? Forse, ma il circolo si chiude sempre sull’aspetto temporale. Ci sarà prima o poi una delle parti che inverte il gioco, che cade sull’amore..Perchè un amico di letto è pur sempre un amico, ed è dunque qualcuno di cui nutriamo stima, affetto e fiducia.. e allora? Come finisce? Semplice: o si chiude l’amicizia, e resta una conoscenza ed una delle parti corre altrove, oppure si cade insieme…. ma questa è solo UN’ECCEZIONE!

Con il lume della ragione che solo il tempo, per  nostra fortuna, riesce a garantirci, scopri che forse l’amico di letto,  se ben dosato ed utilizzato in uno spazio temporale ben definito, ha una sua dignità sociale che altre figure, più subdole, alla fine dei conti non hanno.
Come ad esempio i  VULNERABILI UMORALI, una categoria che, per un determinato periodo, si impegna a farti credere che loro sono UOMINI, non come quelli che tu, povera, hai incontrato sino ad ora. Loro sono quelli che cercano la DONNA DELLA LORO VITA, a tempo determinato, ossia fin quando non scade la loro fervida immaginazione, cui  tu alla fine ti arrendi finendo così nel credere alla fiaba degli asini che possono volare leggeri in cielo. Nell’attesa poi del fatidico momento in cui gli asini spiccheranno il volo nel cielo, improvvisamente questi uomini  si trasformano in portatori sani di malessere umorale, scandito da espressioni come “Non so.., Ma…, vediamo…., può darsi…..” , supportate poi dal peso del mondo che incombe sulle loro spalle, già cariche di mille altre incombenze. Ovviamente, capiteranno mille imprevisti, come nelle migliori fiabe, che renderanno sempre più complessa la sua persa volontà di poterti manifestare il minimo interesse nel fare qualcosa per te, o con te.
Care,  in questi casi, ricordate che siamo Noi che per questioni biologiche ed ormonali siamo sottomesse alla vulnerabilità umorale, ma per questioni ormonali, sottolineo, non per problematiche psichiche, come in questo caso!


Di categorie quindi, ne potremmo elaborare migliaia, in una costante danza tra quello che noi vogliamo, vorremmo e ciò che è. Il mio consiglio? Per essere l’Eccezione, credo non occorra una  particolare attitudine alla fortuna, ma semplicemente la convinzione primaria di essere L’Eccezione stessa.

E se qualcuno o qualcosa vi facesse sentire anche per un secondo  una ordinaria prassi da protocollo, fate così:  alzate i vostri favolosi tacchi 12, indossati con fierezza e caparbia e fuggite, prima che possa esser necessario annoverare altre categorie all’elenco!

venerdì 18 aprile 2014

camerino, Io non Ti temo!



Oggi, vorrei condividere con voi l'esperienza "tragica" della prova camerino, vissuta, almeno da me diverse volte; dopo svariate situazioni in cui la depressione ha preso la meglio, ho deciso di applicare queste piccole regole di sopravvivenza, per mantenere sacro il momento shopping, senza alcun intralcio o diversivo.


Sei in un negozio, stracolmo di abiti carini e ad un prezzo conveniente: Amica sei nel Paradiso! Allora cosa si fa? Prendi quel vestito, favoloso, ad un prezzo altrettanto favoloso; ti piace, non ci sono storie! Poi vedi anche un pantalone, una gonna...Insomma sei in piena "fase compulsiva da shopping". Entri fiera nel tuo camerino, con almeno 10 capi in mano, pronta per la scelta definitiva. Ti spogli velocemente perché fa caldo, fa sempre caldo dentro a quei piccoli fornetti, e non sai ancora che stai per commettere il più grave degli errori: mentre ti spogli, ti giri davanti allo specchio mentre prendi il tuo capo da provare.

E' una frazione di secondo che stravolge tutto, che mette in crisi anche la voglia di comprare: quello che vedi dallo specchio. Vedi cose che non ci sono normalmente, vedi forme, che i tuoi occhi non vedono generalmente. E allora il tuo viso, che fino a poco tempo fa aveva l'espressione di una donna vincente con il suo bel vestitino tra le mani, si trasforma nell' Urlo di Munch.
Ma come fare? Perché se vince lo sconforto, posi tutto e vai via, più depressa che mai e cerchi anziché un vestito, una tunica che possa nascondere e confondere tutto. Allora, visto che lo sconforto, non può e non deve vincere, fate così:
1) entrate nel camerino velocemente, e ancor più velocemente spogliatevi, ma mi raccomando DI SPALLE RISPETTO ALLO SPECCHIO.
2) per non rischiare, indossate ciò che dovete, ma SEMPRE DI SPALLE. Una volta indossato, rivolgetevi allo specchio solo per vedere se avete chiuso tutte le lampo/bottoni.
3) una volta che siete certe del rispetto dei canoni minimi di decenza, aprite la tenda, o la porticina e fate almeno quattro passi indietro rispetto allo specchio del camerino.
4) Adesso, finalmente  GUARDATEVI e....dimenticavo! se indossate calzini, calze e ahimè gambaletti, toglieteli con rapidità come da punto 1!!

Sappiate che il camerino, non racconta la verità ed il mistero è proprio questo: ma perché non fate camerini che possano agevolare, anche con posizionamenti strategici di luci e specchi, la nostra visuale? Visto che questo traguardo Signori e soprattutto Signore, sembra essere molto, molto lontano, ricordate questo:
il camerino può essere metafora di vita, perciò " E' SEMPRE E SOLO QUESTIONE DI PROSPETTIVE!"

...e buon shopping a tutti! :)

mercoledì 16 aprile 2014

Questo, non è un film!



 E se ti capitasse di essere protagonista di una curiosa coincidenza che assomiglia ad un film, che cosa faresti?
 
La vita, bisogna specificare, non è un film,  o almeno non è uno di "quei film", uno di quelli che  mixato alla tua fervida fantasia, ha determinato nel corso del tempo questa visione folle e distorta dell'amore o di altre situazioni. Detto ciò, se ti dovesse capitare qualcosa di simile a quello che sto per raccontarti, forse il consiglio che ne potrai desumere, potrà esserti d'aiuto.
 
Mettiamo il caso che tu, in un momento di pausa dal lavoro, sei affacciata alla finestra a fumare la tua bella sigaretta, pensando alle tue cose, programmando quello che potrai o dovrai fare non appena termineranno questi minuti di pausa. Mettiamo il caso che sei curiosa di natura, quindi ti piace fermarti a guardare la strada e la gente che passa, come si muove e cosa fa. E capita così che l'occhio cade su qualcosa che riconosci, una macchina, un dettaglio, perché la tua memoria purtroppo ti assiste, troppo oserei dire. E così ti accorgi che per puro caso, uno dei "tuoi tanti errori" (chiamiamolo così) passi per caso per questa via, con insistenza, cercando di trovare un parcheggio.
E qui, il tuo cervellino parte d'impulso, e comincia il suo primo ciak " Ma guarda..Nonostante il tempo, che fatalità, proprio qui, proprio qui da ME (come se la strada ce la fossimo comprata, e con essa tutto ciò che la ricopre), proprio mentre sono qui a guardare.....Cosa faccio? Chiamo? Controllo se chiama? Scendo? Si ricorderà dove sono, controllo se controlla?" "STOOP!!!!!". Una voce più forte di quella che pone questo fiume di domande, si fa spazio. "Ma di che cosa e di Chi stiamo parlando?" Il film si blocca, del resto il ciak è terminato, del resto non si tratta di un film, tutt'altro.
Perché in un film non ci sono persone che fuggono o sfuggono o che semplicemente non parlano; perché in un film la gente interpreta dei ruoli ben definiti ed anche il più infimo degli ignavi, ha il suo spessore caratteriale e  magari riceve anche dei premi dalla critica. Nella vita invece, al massimo dovrebbe ricevere qualche sputo. Quindi, l'unica azione che potresti fare, è procurarti un bel vaso da lanciare, altro che incontri trafelati sperando in un "e vissero tutti....". 
Perciò Dio ringrazi quell'istante che intercorre tra la trepida eccitazione che ti porterebbe a recitare la tua di parte, quella di eroina che scende dalle scale e corre incontro all'errore, sperando in un favoloso finale e la consapevolezza che questo mondo è un buco piccolo, quindi prima o poi tutti per casualità, ci rincontriamo o ci rincontreremo.
Ovviamente il tuo telefono non suona, tu resti là dove sei, a guardare e a ricordare tutti i buoni motivi per i quali non è il caso di muovere un passo oltre quello che hai fatto , che ti ha anche procurato un ematoma sulla gamba, per correre verso la finestra che permette di avere una visuale più chiara.
 
L'hai visto da lontano il TUO ERRORE, uno dei tanti, e l'hai scorporato e destrutturato con una sorprendente facilità. Cosa resta?
Niente. Resta la consapevolezza e la felicità dell'esserti fermata, dell'aver detto NO ad un comportamento che non ti avrebbe portato a nulla, se non a ripetere uno schema che conosci ed hai già vissuto, perché Chi ti vuole, le scale Te le fa scendere, non aspetta che Tu corri!











venerdì 11 aprile 2014

Noi, la Bellezza e la cellulite: io dico No!







La primavera è arrivata, il sole si comincia a sentire sulla pelle, il cappotto lo abbiamo tolto e le giornate si sono allungate. Uno scenario perfetto. Se non fosse per la resa dei conti, cioè il countdown cui noi, pubblico femminile, siamo sottoposte, volente o nolente. Fateci caso, da qui ai prossimi 3 mesi, tv, radio, web non farà che ricordarci come e quando RISOLVERE LA CELLULITE. Ma si risolve? Questo non è dato sapere; intanto capita che il giorno in cui la tua autostima estetica è già vicino al centro della terra,  per puro caso tu debba ascoltare frasi del tipo: " la cellulite è una malattia: combatti la celluite." Ma per favore, io devo combattere almeno 10 battaglie al giorno con il mondo, posso aggiungere la cellulite? Non ho spazio e soprattutto, per quanto possa impegnarmi scegliendo uno stile di vita sano, che possa comprendere alimentazione corretta e un po' di sport, non posso combattere comunque  contro i mulini a vento! Posso, nella migliore delle ipotesi, rallentare un po' il vento ai mulini!

Ma il bello arriva se, presa da un moto da "gossippara" ti  imbatti nei vari link sul web che annunciano: ANCHE I VIP NON SUPERANO LA PROVA COSTUME! La mia coscia però non migliora sapendo che all'appello posso annoverare tra le mie compagne  Jennifer Lopez, Kate Hudson, Scarlett Johanson, Eva Longoria, Britney Spears etc etc... e neppure i miei cuscinetti si sentono accettati  di più anche se sono in compagnia delle celebrità! Soprattutto perché tra me, noi e loro, c'è Lui: il potentissimo Photoshop, che viene abilmente utilizzato sia per minimizzare che per esasperare i difetti, a seconda di come gira. Se il messaggio che l'articolo in questione vuole trasmettere, è quello di "accettarsi così come si è", allora fanno vedere che le Celebrities nella loro vita quotidiana sono delle cesse mal conciate, in sovrappeso, con le occhiaie, e i capelli sporchi. Quindi, se loro sono cesse, tu PUOI sentirti una super gnocca! Se invece vogliono sottolineare come poter esaltare la tua bellezza, utilizzando prodotti di vario genere, ti fanno vedere come le Celebrities siano bellissime, anche se acqua e sapone (con foto ritoccate ad hoc,  giochi di luci, trucco e parrucco da 8 ore di preparazione), quindi tu sei cessa se ti conci o non ti conci, per la proprietà transitiva o per pura ingiustizia divina.
Cosa possiamo fare noi? Possiamo fregarcene di tutto ed agire sempre e solo secondo  decoro e decenza, perché probabilmente non dovremmo mai attraversare un red carpet o fare della  nostra immagine perfetta un lavoro, ma sicuramente abbiamo l'obbligo  di dover lavorare per noi stesse e su noi stesse per amare e rispettare di più la nostra immagine e la nostra persona!

A proposito.. avete visto il link della Dove sul cerotto della bellezza? Guardate di che si tratta, e sorridete!!!!





per i sottotitoli in italiano, utilizzate questo link!

https://www.youtube.com/watch?v=hSKNaFKEVyg&feature=youtu.be#aid=P9lY7vHHUGI



beauty is a state of mind!

martedì 8 aprile 2014

Una nuova storia di te stesso: le microscopiche magie


 Ci sono cose che vedi nascere e crescere attorno a te. Come una strana magia. Prima non avresti prestato alcuna attenzione a niente, però poi ti accorgi che la vita che si trasforma attorno a te, forse è il migliore degli stimoli per andare avanti e per credere che qualcosa di buono, c'è sempre. E allora, Grazie.

Grazie, a chi attorno a noi non smette di crederci  e con la determinazione che solo un forte desiderio ti dona, riesce prima o poi ad ottenere ciò che vuole. Perché il loro successo, è la manifestazione più reale e più viva della positività che vive attorno a noi  e che troppo spesso dimentichiamo stupidamente.

Le cose possono cambiare. La vita può cambiare e l'amore può arrivare, prima o poi.

Grazie a chi ha detto "No" ai compromessi, a chi non ha paura di essere solo/a di fronte al mondo  né oggi, né domani e che combatte a testa alta per se stesso e per i propri sogni. A chi si basta e si ama e che cerca una condivisione di vita, non una relazione per programmare vacanze, feste e cene. 

Grazie a chi cerca sempre quel qualcosa in più, a chi le sfumature le vede ancora e a chi la  sensibilità sia propria che altrui, la difende e non la denigra. 

Grazie a chi sbaglia mille ed altre mille volte ancora e da ogni caduta si rialza, perché tutte queste cose qui, non  ha smesso e non smetterà  mai di cercarle ed ha il coraggio e l'ardore di scrivere ogni giorno una nuova storia di se stesso.

Alle Mie  Persone,
e a tutte quelle che vivono, hanno vissuto o vivranno tutte queste piccole, microscopiche magie!

venerdì 4 aprile 2014

Sally, fall in love with your life!




Cosa c'è di peggiore se non la falsa mitizzazione? I nostri idoli, sono semplicemente una rappresentazione più credibile di quello che vorremmo per noi stessi. Ed ogni parola che emerge dalle loro labbra è oro. Guardate la povera Sally dell'immagine: ne è l'esempio lampante. Quando poi al mito si aggiunge l'amore, c'è da rabbrividire veramente. L'adorabile idiozia della quale siamo ubriachi ci pervade, completamente. Bisognerebbe fare testamento e consegnarlo alle persone a noi care, con su scritto un messaggio più o meno come questo:

"Car/a Amico/a, a me sempre fedele e con me sempre leale, se hai aperto questa lettera è perchè mi vedi in pericolo: sì ci sono ricaduta nuovamente. Vedo cose in questa persona che non esistono; percepisco emozioni distorte ed ho perso lucidità. Vedo attorno a me e a questa persona i cuoricini e sento la musica. E non presto attenzione alle tue parole che, pur se sincere, mi sembrano di poco conto. Caro/a Amico/a, ti scrivo perchè se questi sono i segnali, Devi intervenire. Contro la mia volontà. Coglimi di sorpesa e fai una cosa, una sola: COLPISCIMI CON VIOLENZA.
 In tal modo, riacquisirò con ogni speranza la mia lucidità e l'essere per il quale odo musica e vedo amore, mi apparirà più rapidamente per un qualunque giullare benvestito!"

Se c'è una persona che merita la tua ammirazione più di tutte, quella sei  proprio Tu! 


Fall in love with your life!  :) 




"The Cake Box" : come rendere un dolce un'opera d'arte

Già nel post "Collaborazione, amore e fantasia" spiegavo come , secondo la logica della condivisione, attraverso Caramelle&Paturnie volevo dare spazio ai talenti che mi circondano, raccontandovi di loro. Il post infatti, era dedicato alle creazioni di Le.Pa. bijuox.  Oggi però, sempre in tema di collaborazioni, cambiamo genere!
Cari, preparatevi ad osservare come, golosità ed arte possono fondersi, lasciando spazio a delle vere e proprie opere d'arte. Stiamo parlando del progetto "the Cake Box" (www.thecakeboxblog.com). Anche questa volta, oltre che di un talento si parla di una persona per la quale nutro affetto e stima, Ylai, amica da una vita o poco più.  Solo lei, con la sua pazienza smisurata ed il suo amore per il dettaglio, poteva dedicarsi a questa disciplina.  Perché di disciplina si parla, vista la tecnica e le regole da dover rispettare per ottenere un ottimo lavoro.
Oramai di cake design, grazie all'ossessione culinaria che imperversa in televisione,  ne abbiamo sentito parlare un po'tutti, ma credetemi, osservare dal vivo l'intero iter da seguire per effettuare anche un solo petalo di un fiore, è completamente diverso e ti fa comprendere quanta dedizione ed impegno occorre per realizzare una mini torta. Per chi invece di cake design ne sa poco, basta dire questo: "hai presente una normale torta da compleanno? Dimenticala!". Se vuoi qualcosa di unico, speciale e personale, The Cake Box è il posto giusto per te!
Non vi illustrero'gli ingredienti utilizzati, ma se credete che questo tipo di torte siano per voi eccessivamente dolci e cremose, ricordate che quando si parla delle torte di The Cake Box, c'è una particolare attenzione negli ingredienti, genuini e mai troppo grassi, che rendono le torte adatte a tutti.
Se volete infine sperimentare nuove ricette in tema dolci, dalle più elaborate alle "salva cena", il blog offre consigli pratici e tutorial a tema!
COSA ASPETTATE? CLICCATE SUL SITO www.thecakeboxblog.com e ditemi poi se avevo ragione o no?
E ricordate: come una caramella, anche un buon dolce può alleviare le paturnie quotidiane!

martedì 1 aprile 2014

fenomenologia di uno stronzo: lo stronzo di cultura

Quanti di noi, nel loro quotidiano, sono esposti malauguratamente a convivere con uno o più stronzi? Permettete il piccolo sproloquio, ma io altra definizione per una certa categoria di persone, proprio non riesco a trovarla. Ci sono più categorie di stronzi, tante quante sono le molteplici situazioni che costituiscono la nostra esistenza. Ma io oggi, voglio parlare dello/dei stronzi che incontri al lavoro. Chi sono, cosa fanno e come ledono o possono ledere al nostro benessere psicofisico.
Lavorando nel settore commerciale, più nello specifico attinente al settore creditizio, credo di avere incontrato almeno un centinaio di stronzi,  tra quelli certificati,con annesso attestato di qualità, o presunti tali. Perché per essere stronzo vero, ho imparato a mie care spese, devi essere bravo, altrimenti sei solo un idiota, ma questa è un'altra storia. Ho letto di manuali e metodi antistronzi, che con esempi chiari e precisi, ti consigliano ottime strategie almeno per sopravvivere e convivere con queste persone, senza rischiare un esaurimento nervoso o altre patologie similari. Robert I. Sutton, autore del “METODO ANTISTRONZI” , espone sinteticamente in un piccolo libricino molte di queste teorie fra le quali potrete trovare i 12 punti chiave per individuare lo stronzo, sia esso patentato che temporaneo, dei quali vi elenco i più salienti, almeno per me:

-         INVASIONE DEL TERRITORIO DEL PROSSIMO
-         CONTATTO FISICO NON RICHIESTO
-         “BATTUTE SARCASTICHE” E “PRESE IN GIRO” USATE COME SCORCIATOIE PER L’INSULTO
-         ATTACCHI ALLO STATUS CON L’INTENTO DI UMILIARE LA VITTIMA
-         ATTACCHI IPOCRITI

Ammettiamolo, siamo tutti stati vittima di  qualcuno che rientra in una di queste casistiche, sia che dipendessimo per motivi contrattuali da lui, sia che in qualche altro modo, fossimo a questo subordinati per collaborazioni di vario genere. E ci siamo tutti domandati, in cuor nostro: “ E adesso, cosa faccio? Ecco, gli lancio contro la scrivania!!” Ma sappiamo tutti che questo, almeno per non determinare alla nostra vita, già complessa e compromessa, ulteriori danni, non è possibile. “E quindi? Cosa faccio?” Esattamente nulla. Aspetti.
Attendere che il nostro nemico o presunto tale, prima o poi cada in errore e quindi comprometta il suo status, richiede maggior forza che non sconfiggerlo in battaglia, ricordatelo,  tanto per parafrasare in modo distorto il caro Sun Tzu. Ma bisogna avere la giusta calma. Tutto crolla se ha le fondamenta sbagliate!

Anche io dovrei ripetere di più a me stessa queste sacrosante parole, quando presa dall’ira dell’ennesimo stronzo, forse potrei commettere chissa’ cosa.  Perché uno stronzo subdolo, è come una spina che non riesci a togliere dalla mano. Ti fa male e non la vedi. Poi passa. Poi ti comincia a fare male di nuovo. E tu non la vedi. E allora cominci ad operare su te stesso delle mini torture chirurgiche e la spina, dopo un po’, magicamente compare. E via, problema risolto con una cicatrice che col tempo sparirà. Ma certe volte, non ce la faccio proprio.
Io ho pagato il pegno al lavoro di essere molto giovane e  femmina, in un mondo maschile ( maschile tipo spogliatoio di 35 – 40 enni il giovedì a calcetto) e di dimostrare  esteticamente ancora meno della mia effettiva età anagrafica: quindi, per convincere questa sottocategoria dell’homo erectus, neanche sapiens all’ idea che fossi in grado di far firmare correttamente un documento, inviare una mail e verificarne la corretta forma, c’ho messo l’80% in più rispetto ad una “normodotata”. Poi li ho mangiati, a piccoli bocconi, uno dopo l’altro. Perché li ho visti crollare tutti questi stronzi qui, per la loro maggior parte, conquistando almeno una soddisfazione morale.

Tuttavia il destino è crudele, quindi Essi si trasformano e si manifestano in nuove forme e nuove categorie. L’ultima testata è questa:  lo stronzo di cultura.
Lo stronzo di cultura è una persona che Ovviamente possiede Almeno una laurea di prestigio, un master d’eccellenza e svariate esperienze lavorative presso aziende che tu, poveretta, forse neanche sogni. E’ quello che grazie alle sue illustrissime competenze, grazie alla sua intelligenza al di sopra di te e di tutti voi, esseri dei quali mi servo per umana pietas, è stato in grado di anticipare il mercato, sempre e comunque. Però caso strano, parla con te,  non per insegnarti qualcosa, il che potrebbe essere gradito, ma parla con Te per ricordarsi chi è, senza essere interrotto, altrimenti potrebbe perdere il senso di un discorso che ripete  forse tutte le mattine allo specchio mentre recita espressioni “commercialmente appetibili”. Perché è stronzo? Perché invade il tuo territorio, predispone ordini ai quali nessuno riesce o può sottrarsi,   perché subdolamente insulta e perché lentamente scivola, attraverso mutazioni animali che vanno dalla serpe alla lumaca. Come agire? Aspettare, anche qui, che il tempo agisca per lui e per ciò che lui rappresenta.
Perché anche il migliore degli anticipatori del mercato, colui che vanta la vendita dell’impossibile, colui che ha soluzioni migliori per problemi peggiori è un comune, banale essere qualunque, di quelli che sanno sì di Steve Jobs e della sua politica aziendale, ma solo perché hanno letto l’edizione economica della sua biografia, sulla tazza del loro gabinetto in un attimo di stitichezza.

Quindi, qualunque siano le tipologie con le quali vi scontrate o vi scontrerete, lottate silenziosamente e ricordate che, almeno che non sia vostro marito, moglie, fidanzato o fidanzata, questa gente qui, è  solo uno scadente complemento d’arredo impolverato nella vostra vita!