lunedì 12 maggio 2014

Le amicizie dagli sconosciuti? Peggio delle caramelle!

Ve la ricordate la frase “ Non accettare caramelle dagli sconosciuti?”,  quella frase che ha terrorizzato migliaia di generazioni, soprattutto femminili? Oggi, nel 2014 bisognerebbe aggiungere un nuovo monito: “ NON ACCETTARE AMICIZIE DAGLI SCONOSCIUTI”.  Io, che latito in quel di Facebook da diversi anni, avevo sempre seguito questo accorgimento. Poi, qualche giorno fa, sono stata indotta a tentazione e per curiosità, ma soprattutto per capire come si svolge un approccio on line, l’ho fatto. E spero che questo racconto possa portare altre persone ad evitare categoricamente di dare corda a tipi come questo. Va ricordato che la categoria “ sconosciuto” si distingue in due sottocategorie “ sconosciuto totale” o “sconosciuto, ma con amici in comune”. La seconda categoria, potrebbe determinare altro risvolto  in quanto c’è da considerare il potere della referenza dell’amico in comune. Il caso patologico che sto denunciando però, riguarda lo sconosciuto totale.
Procederò elencandovi dei punti precisi, per chiarire meglio l’attività nel suo complesso; chiameremo poi  per comodità il soggetto in questione, G. :
 
cosa fare in caso di richiesta di amicizia da "sconosciuto totale"
  1.            Verificare il rispetto dei canoni minimi di decenza umana ossia, se il soggetto in questione è di bell’aspetto o meno.  Effettivamente G. rispettava i canoni , quindi aveva guadagnato quei  10 minuti di verifica virtuale, che consiste in una rapida verifica dell’attività social (informazioni base, foto, post pubblicati ed attività registrate).
  2.  Verificare la modalità di azione della parte in causa, quindi il suo approccio. G., non ha tardato poi così tanto ad entrare in azione, lanciandosi in un neutro saluto. 
  3. Studiare attentamente l’evoluzione della conversazione e la modalità con cui vengono   impostate le domande   
 
 
E qui arriva il bello: perché G., che prima spavaldo si lancia in un “non ci conosciamo, ma ne approfitto e mi presento” porta subito la conversazione su ciò che gli interessa. La mia domanda, da finta incredula, inconsapevole dei suggerimenti di Facebook “ ma se non ci conosciamo e non abbiamo amici in comune, come mi hai trovata?” lo spinge alla risposta “ sei apparsa tra le possibili amicizie, e da quello che posso vedere, non mi ha detto per niente male…”.  Forse poi ispiratosi dal mio “ah”, si lancia in uno sterile interrogatorio: “ quanti anni hai?” . La domanda, “quanti anni hai” seguita da una virgola e dal mio nome, mi ha fatto rabbrividire. Voi direte: "ma è una semplice domanda!.." Ma mettiamo che io fossi realmente incuriosita dalla tua persona, G., con queste asettiche domande da approccio, senza un minimo di ironia (a volte un emoticon, se ben utilizzato, ti può salvare la vita!)  ma quanta voglia mi puoi far venire di scriverti e di leggere? La mia età però, deve avergli creato dei veri e propri scompensi e forse già si stava sfregando le mani per il bottino che credeva aver trovato. Perché questi miei 27 anni l’hanno messo proprio in confusione a G. .... Pensa se fossi stata minorenne! Al mio "E tu?" risponde con almeno 4 periodi per evitare di dire la verità, che culminano nella frase " dimmi quanti anni di differenza per te potrebbero essere troppi"......
Signori, anzi, signor G. : ma che cos'è, una vendita al mercato? "E' troppo un chilo di pomodori, ne levo un po' altrimenti gli viene troppo, che dice?" Puoi trovarla così una che ti dà retta, oppure conti sulla quantità nella speranza che in un rapporto 10 a 1, magari una ci casca e te la da'? Suvvia e poi.. Alla tua età!
Il dramma di G. consisteva nella sua appartenenza al club degli "anta" che probabilmente poteva nuocere al tentativo di socializzare, se di socializzazione si può parlare. E così, svelato il nocciolo della questione con un mio " Non ci sono filtri ahimè su Facebok per poter catalogare una banale conoscenza" , G. incalza, procedendo nel suo interrogatorio, con la domanda " di che zona sei".
Quando la tristezza e lo squallore stava per inondare pure me,  mi sono fermata, perché le opzioni potevano essere due: o vedere quanto poteva dilungarsi o insultare e denigrare il soggetto fino alla fine. Ma ucciditi con le tue mani, G., e resta in questo cyber spazio, se t'aggrada!
Il mattino seguente, mi dedico però a capire più nel dettaglio  quali indizi possano aver suggerito la mia amicizia al triste G.  e nella ricerca, accedo alla sezione "persone che potresti conoscere" su Facebook.  Scopro così con molta gioia che  grazie al triste G., la mia sezione era magicamente sommersa da una serie di pseudo femmine che avevano come comune denominatore l'essere completamente nude sulle loro foto del profilo, in pose che nulla lasciavano all'immaginazione. In altre parole, via Salaria si era materializzata su Facebook.  E cosa avevamo in comune io e queste gentil donzelle? G., chiaramente, che è stato nell'immediato rimosso e bloccato da ogni informazione che potesse ancora ricondurlo a me.
Perciò, triste G., ragiona: se ti piacciono le femmine, puoi fare una di queste cose, o tutte : a) trova un modo più cordiale e simpatico per il tuo approccio; b) la statistica o la sorte, senza ingegno, non vale sempre per trovare una che  te la dà; c) ma se oramai nel pieno degli ANTA stai così, non ti viene in mente che qualcosa non va? d) se proprio DEVI, almeno fallo con classe!
 
Forse per G. le statistiche non valgono, ma per noi sì. La regola è:  l'amicizia da uno sconosciuto, Mai. Perché se non è un fake, allora è solo e solamente una persona tanto triste e depravata!
 

 

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